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dai GIORNALI di OGGI

La Ue rivede le previsioni per l'Italia

Deficit al 3,8%

2009-01-19

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Dalessandro Giacomo

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2009-01-19

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-01-19

Le stime di Bruxelles sui nostri conti pubblici 2009 mostrano un nuovo sforamento

dei parametri di Maastricht. E cresce anche la disoccupazione: 8,2%

Deficit al 3,8%, vola il debito

La Ue rivede le previsioni per l'Italia

Deficit al 3,8%, vola il debito La Ue rivede le previsioni per l'Italia

Il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso

BRUXELLES - Nel 2009 il deficit pubblico italiano dovrebbe salire di nuovo oltre i parametri di Maastricht: dal 2,8% precedentemente stimato al 3,8%. La cifra è contenuta nelle previsioni intermedie pubblicate oggi dalla Commissione europea. Secondo queste stime, nel 2010, a politiche immutate, dovrebbe scendere al 3,7%, mentre a fine 2007, secondo gli stessi dati, si era fermato all'1,6%.

"Gli stabilizzatori automatici porteranno il deficit del governo ben al di sopra del 3% del pil nel 2009, con un miglioramento solo marginale previsto nel 2010", si legge del documento Ue. Nei dati pubblicati il 3 novembre scorso, l'esecutivo comunitario puntava su un deficit al 2,6% nel 2009 e al 2,1% nel 2010. L'Italia è uscita dalla procedura per deficit eccessivo nella primavera scorsa.

 

E anche il debito sale alle stelle: dal 105,7% del prodotto interno lordo del 2008, è destinato a salire al 109,3% nel 2009 e al 110,3% nel 2010. "Il debito pubblico veramente alto impedirà al governo di usare in modo esaustivo i discrezionali strumenti di bilancio - si legge ancora - gli stabilizzatori automatici porteranno il deficit ben al di sopra del 3% del pil nel 2009, con un miglioramento solo marginale nel 2010. Questo, unsieme al calo della crescita, implica un aumento del debito nelle previsioni". E non basta: "Le eventuali ricapitalizzazioni di banche porterebbero il tasso di debito ancora più in alto".

Male anche sul fronte della disoccupazione, in tutta Europa. Nel 2009 Nella zona euro il dato sarà del 9,3% e nei ventisette dell'8,7%, con 3,5 milioni di posti di lavoro in meno. In Italia il tasso di disoccupazione sarà dell'8,2%, contro il 6,7% del 2008. Nel 2009 salirà ulteriormente all'8,7%, a politiche invariate, mentre per Eurolandia sarà al 10,2% e nell'Ue al 9,5%.

(19 gennaio 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-01-19

L'Ue conferma: Italia in grave recessione nel 2009

Se il 2008 è stato un anno nero per l’Italia - il Pil si è contratto dello 0,6% - il 2009 si annuncia come un anno drammatico. Il nostro paese subirà una profonda recessione. Il prodotto interno lordo si contrarrà del 2%. In termini di produzione si tornerà ai livelli del 2005, in termini di occupazione anche più indietro. Dopo i dati di Banca d’Italia, l’allarme questa volta è lanciato dall’Unione europea. Che prevede una leggera ripresa nel 2010, con un +0,3%, ma si lascia aperta la porta a una possibile revisione delle stime.

Italia

La Commissione rileva come l’Italia "si sia mossa verso la recessione nel 2008 man mano che la domanda interna vacillava". Le esportazioni nette hanno contribuito positivamente alla crescita reale solo perché la riduzione delle importazioni è stata più elevata di quella delle esportazioni. Una significativa contrazione della crescita nel quarto trimestre avrà un effetto di trascinamento quest'anno, quando il Pil reale si contrarrà del 2%, mentre "migliorerà lentamente nel corso dell’anno". Il pacchetto di misure anticrisi, che ammonta a 0,4% del pil nel 2009, e sarà compensato principalmente da misure addizionali una tantum, "darà qualche sostegno alle famiglie e alle imprese più colpite dalla crisi". Anche grazie alla bassa inflazione, il consumo privato riprenderà lentamente, il sostegno del governo alle banche dovrebbe facilitare le condizioni di credito, gli investimenti pubblici accelereranno. L’Italia comunque non sarà sola. Tra i principali Paesi della zona euro, la Germania chiuderà il 2009 a quota -2,3%, la Francia -1,8% e la Spagna a -2%.

Disoccupazione e Deficit

La recessione porterà anche a un drastico taglio degli occupati. Secondo Bruxelles, nel 2009 il tasso di disoccupazione nell'area euro, è destinato a passare dal 7,5% dell'anno scorso al 9,3%, per poi toccare il 10,2% nel 2010. Il dato sfonderebbe così la soglia del 10% per la prima volta dal 1998.

Si modificheranno anche i deficit pubblici dei paesi dell’Eurozona (4,0% del Pil) e della Ue nel suo complesso (4,4%). Secondo le stime, fra i membri dell’euro il deficit più alto rispetto al Pil è quello dell'Irlanda (11,0%), che già nel 2008 era a 6,3%. Ma le previsioni sul deficit (vale a dire la spesa pubblica non coperta dalle entrate) sono molto oltre la barra del 3% anche per la Spagna (6,2%), la Francia (5,4%), e il Portogallo (4,6%). Sforamento, ma più lieve, anche per l'Italia (3,8%) e la Grecia (3,7%), mentre restano vicini ai limiti di Maastricht la Germania (2,9%) e il Belgio (3%).

19 gennaio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-19

Ue: Pil Italia -2% nel 2009

Il deficit sfora Maastricht: 3,8%

19 gennaio 2009

TABELLE

Previsioni economiche 2009-2010 della Commissione Ue

DOCUMENTO

IL RAPPORTO INTEGRALE / European Commission Interim Forecast

ITALIA / Il sostegno delle Regioni contro la crisi vale 2,5 miliardi

Le strategie dei governatori

Anche le Diocesi contro la recessione (di Chiara Bussi)

Nel 2008 e nel 2009 la crescita del Pil in Italia sarà negativa. La Commissione Ue stima -0,6% l'anno scorso, -2% quest'anno (la stessa di Bankitalia), ripresa nel 2010 a +0,3%. Nel 2008 e nel 2009 saranno solo due Paesi a trovarsi in recessione in entrambi gli anni, Italia e Irlanda; mentre Spagna e Portogallo saranno in recessione per due anni nel 2009 e nel 2010. L'inflazione italiana è prevista al 3,5% nel 2008, all'1,2% nel 2009 e al 2,2% nel 2010.

Tutta l'Unione è in rosso, con una crescita negativa dell'1,9% nell'Eurozonae dell'1,8% nella Ue globalmente intesa; ripresa l'anno prossimo a +0,4% e +0,5% rispettivamente. L'attività economica riprenderà "prima della fine di quest'anno". Nel 2008 il Pil è aumentato nell'Eurozona dello 0,9%, nella Ue dell'1 per cento. Sono queste le nuove stime della Commissione europea anticipate oggi, invece che nella scadenza più consueta di febbraio. L'inflazione dell'Eurozona si attesterà all'1% quest'anno, all'1,8% nel 2010 (3,3% nel 2008). Il debito pubblico italiano è destinato a balzare nuovamente sopra il 110%. Dopo aver chiuso il 2008 al 105,7%, nel 2009 si tornerà al 109,3% e nel 2010 al 110,3 per cento.

La Commissione europea però sottolinea come nel nostro Paese "le possibili ricapitalizzazioni bancarie potrebbero portare il debito anche oltre". In particolare, "il debito pubblico molto elevato impedisce al governo italiano un utilizzo discrezionale degli strumenti fiscali". Un ricorso agli stabilizzatori automatici porterebbe il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ben al di sopra del 3% del Pil nel 2009, con un solo un marginale miglioramento atteso nel 2010. Questo, insieme con una crescita non certo esuberante - prosegue la Commissione europea - implica l'aumento del debito.

 

La disoccupazione è prevista in forte crescita sia quest'anno che nel 2010. Secondo le stime dalla Commissione, il numero delle persone senza lavoro nei 16 Paesi di Eurolandia salirà dal 7,5% del 2008 al 9,3% del 2009, per portarsi al 10,2% nel 2010. Nell'insieme dei 27, dove lo scorso anno il tasso di disoccupazione si è attestato a quota 7%, si prevede che quest'anno si passerà all'8,7% e nel 2010 al 9,5%. Era dal 1996 che la media dei disoccupati nei Paesi che oggi costituiscono Eurolandia non superava la soglia del 10 per cento. (p.f.)

 

 

 

 

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2009-01-14

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